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AVELLINO Cecere; Ametrano, Criaco, Puleo, Moretti; Rastelli (33´ st Leone), Fusco, Riccio, Millesi (27´ st Cinelli); Ghirardello, Biancolino (39´ st Evacuo). A disp.: Musella, Vastola, Vanin, Montezine. All. Cuccureddu.
Gianello; Grava, Ignoffo, Scarlato, Bonomi; Montesanto (33´ st Pià), Fontana, Corrent; Abate, Calaiò (20´ st Sosa), Capparella. A disp.: Saviano, Terzi, Mora, Gatti, Corneliusson. All. Reja.
Cronanca:
L´Avellino vola. Il Napoli si ferma, castigato da due gol nella ripresa e nel suo momento migliore. Gli azzurri interrompono una serie di sei partite utili consecutive e retrocedono al quarto posto in classifica. Due distrazioni difensive sono state fatali. Il risultato è severo per gli azzurri in una partita che sembrava avviata verso lo 0-0. Spalti gremiti, tribuna stampa affollata (oltre 200 le richieste d´accredito giunte al responsabile dell´area comunicazione biancoverde da parte di quotidiani ed emittenti televisive campane, nazionali ed estere). Il derby come una finale di Champions League. All´ultimo istante è saltata la diretta tv in chiaro. Decisione assunta dalla Prefettura di Napoli. L´eventualità della diretta televisiva sugli schermi della Rai era sta presa in considerazione in relazione a possibili problemi di ordine pubblico, con particolare riferimento a gruppi di tifosi napoletani che potevano giungere ad Avellino sprovvisti di biglietto. La decisione è stata assunta anche in virtù di circa trecento biglietti settore ospiti rimasti invenduti questa mattina al botteghino del San Paolo. Derby disputato nel nome di Sergio Ercolano, il ventenne deceduto dopo due giorni di coma in seguito agli incidenti avvenuti il 20 settembre 2003 in occasione dell´ultimo incontro in terra irpina tra Avellino e Napoli in serie B. Tante le iniziative per ricordare una vita stroncata presto, troppo presto. In tribuna papà Maurizio non può, e ne ha ben donde, nascondere la commozione). Dopo la commemorazione rivolta al giovane tifoso scomparso, inizia la gara.
Al Partenio, Edy Reja deve fare a meno di Renard e Scarlato (influenzati), di Giubilato (il difensore prelevato dal Venezia si è stirato al tendine d´achille della gamba sinistra) e degli squalificati Montervino e Consonni, pedine fondamentali dello scacchiere azzurro. Assenze pesanti, viste le ultime prestazioni dei due centrocampisti. Ma il tecnico goriziano, al quale non mancano le alternative (l´organico è ampio grazie alle vaste operazioni di mercato concluse nel mercato di riparazione), non si fascia il capo e inserisce Corrent e Montesanto a centrocampo e Terzi al centro della difesa. In avanti fuori Pià, dentro Capparella, così come auspicato dal presidente De Laurentiis subito dopo il successo ottenuto lunedì scorso contro la Reggiana al San Paolo. Mora torna a sedere in panchina per lasciare spazio sulla fascia sinistra al rientrante Bonomi. Antonello Cuccureddu conferma il modulo 4-4-2. Cecere tra i pali, Ametrano esterno destro basso, Moretti a sinistra, Vastola e Puleo coppia centrale. A metà campo, Rastelli e Millesi le ali, Fusco e Riccio in mezzo per tamponare e ripartire. In attacco, vinto il ballottaggio con Evacuo, è Biancolino ad affiancare Ghirardello. In panchina Montezine, uno dei tanti ex della partita al pari di Rastelli, Cecere, Ametrano, Ignoffo e Capparella, oltre a Pierpaolo Marino e Gigi Pavarese, rispettivamente dg e ds dei due club, e Peppe Santoro, attualmente responsabile del settore giovanile azzurro, ma che dietro la scrivania ad Avellino ha vinto un campionato.
Il primo tempo non offre lo spettacolo
che ci si aspettava. Il campo reso pesante dalla pioggia hanno
frenato le squadre. Poche le occasioni da rete costruite dall´una
e dall´altra parte. All´inizio sono gli azzurri a
fare la partita con pressing alto e tentativi di triangolazione.
Allora interviene Cuccureddu che ordina alla squadra di
alzare il baricentro, ma al di là di un tiraccio di Fusco
da fuori area, Gianello non deve mai intervenire. Sicché,
le intenzioni offensive del tecnico (Rastelli e Millesi
sulle fasce con Ghirardello e Biancolino punte)
non vengono quasi mai tradotte in pratica. A metà primo
tempo spunta il sole nel cielo di Avellino, ma la gara non si
illumina. E la situazione si ripete pressoché identica
nella ripresa. Quando Ignoffo, in netto anticipo sull´avversario,
scaraventa la palla in tribuna sulla trequarti, si capisce che
i giocatori si siano perfettamente calati nella parte del "primo
non prenderle". Nella seconda frazione, comunque, il Napoli
ci prova di più: tre conclusioni in cinque minuti di Corrent,
Capparella e Sosa (che Reja inserisce tardivamente
al posto di Calaiò) finiscono vicino ai pali della
porta di Cecere. Eppure, poco dopo la mezz´ora, Moretti
calibra una punizione per la testa di Rastelli che anticipa
Grava e infila Gianello. E al 36´ Biancolino
sfugge a Scarlato e di punta beffa ancora il portiere partenopeo.
E´ l´uno-due che lancia in quota l´Avellino.
E spegne i sogni di gloria del Napoli. Domenica prossima la serie
C osserva un turno di riposo. Un´occasione in più
offerta a Reja per approfondire la conoscenza dei calciatori
a sua disposizione e per cementare il gruppo che alla ripresa,
il 27, sfiderà al San Paolo la Spal. (Articolo di Diego Locoratolo)